Jung si ricollega esplicitamente al pensiero di Kant per sottolineare il fatto che la conoscenza non nasce soltanto dall’esperienza ma è condizionata da strutture a priori eterne, che per Kant sono le categorie mentre per Jung sono gli archetipi. Il richiamo di Jung a Kant fa si che il suo pensiero sia in accordo con gli sviluppi ultimi della filosofia della scienza, con teorie come quelle di T.Kuhn e P.K. Feyerabend, due autori che evidenziano entrambi l’importanza dei fattori razionali a priori per organizzare e rielaborare l’esperienza (1); inoltre l’impostazione kantiana consente a Jung di anticipare le posizioni dell’ermeneutica che, ancora una volta, sottolineano il fatto che ogni comprensione di un testo parte necessariamente da ipotesi interpretative che precedono la lettura e che possono cambiare nel tempo, dando origine a diverse interpretazioni.(2) Il pensiero di Kant tuttavia non consente di spiegare un altro aspetto che è centrale nel pensiero di Jung : la trasformazione.
Già il titolo della prima grande opera di Jung ” Trasformazione e simboli della libido” (3) evidenzia l’importanza del concetto. Sia nella genesi dell malattia sia nell’idea stessa di psicoterapia è implicita l’idea della trasformazione. Ogni psicoterapia ha infatti al centro sia la ricostruzione del passato,della storia della persona, sia l’idea del cambiamento, della modificazione della personalità dell’individuo che riesce a superare una situazione di disagio e sofferenza grazie a una trasformazione del suo modo di essere.
Ora le categorie di Kant sono eterne e immutabili, proprio come le teorie scientifiche (secondo Kant), e Kant le ha pensate proprio come garanzia dell’eterna validità della scienza in contrapposizione alle teorie metafisiche che sono prive di validità scientifica.
Anche gli archetipi per Jung sono eterni e in questo simili alle categorie kantiane. Tuttavia Jung sottolinea il fatto che le circostanze storiche attivano certi archetipi e danno luogo a modi di pensare completamente diversi; quindi il pensiero umano cambia nel tempo e diventa sempre più ricco e complesso ogni volta che un nuovo archetipo si manifesta e domina un periodo storico.
Nella filosofia idealistica di Hegel la priorità del pensiero sulla realtà è ancora più accentuata, il vero protagonista della storia è lo Spirito Assoluto che in ogni epoca si manifesta incarnandosi nei geni e nei grandi uomini, i quali esprimono le nuove idee che arricchiscono progressivamente il patrimonio culturale dell’umanità e accrescono la consapevolezza.
E’ evidente la somiglianza tra le posizioni di Jung e di Hegel anche se il manifestarsi degli archetipi nella storia non è determinato da un piano provvidenziale e non è regolato dalla dialettica come nel pensiero di Hegel. Sia per Jung che per Hegel non è il singolo individuo a scegliere liberamente le idee della sua epoca ma sono le idee a imporsi sugli individui.
In Jung però è possibile limitare l’influenza degli archetipi con un lungo e faticoso lavoro interiore che porta l’individuo a distinguersi dal collettivo; è il processo che Jung chiama ‘individuazione’ : crescita e trasformazione interiore.
E’ proprio questo processo di crescita e trasformazione interiore che avvicina Jung ad Hegel. In Kant infatti troviamo nell’uomo l’eterna lotta tra la legge morale immutabile e la tendenza al male’ radicale’ ; Hegel invece nella “Fenomenologia dello Spirito” (4) descrive l’evolversi e la crescita della coscienza con cambiamenti radicali nel suo modo di essere.
Forse il passaggio più famoso è quello che riguarda la coscienza medioevale, che Hegel chiama “coscienza infelice”, che si sente povera e misera , sente Dio e la verità lontani, in un mondo irraggiungibile da cui si sente esclusa;per questo si dedica alla preghiera e alla penitenza, umiliandosi con la speranza di avvicinarsi così a Dio; col passaggio all’umanesimo e al Rinascimento al contrario la coscienza sente di avere dentro di sé la verità ,sente la propria dignità e si sente libera. E’ un passaggio, una tappa fondamentale nella crescita dell’umanità.
Il cammino della coscienza va dagli stadi più semplici e primitivi fino a una comprensione sempre più profonda di sé e della realtà, che termina con una visione complessiva dove si chiarisce il posto che ha l’individuo nella società e nella storia.
E’ un processo di progressivo arricchimento della consapevolezza che ricorda da vicino la crescita della personalità lungo il cammino dell’individuazione dove si chiarisce il rapporto con gli archetipi, col patrimonio culturale dell’umanità, che viene assimilato e rielaborato criticamente nel processo di crescita personale.
Epistemologia di tipo cognitivo quella kantiana,dove soggetto e oggetto della conoscenza sono sempre diversi, che descrive la costruzione del sapere scientifico, il lavoro che la ragione compie rielaborando i dati sensibili.
Epistemologia della crescita e della trasformazione interiore della persona quella di Hegel. Non a caso la “Fenomenologia dello Spirito” è il testo più amato dagli esistenzialisti e da tute le correnti di pensiero che mettono la ricerca personale e la libertà individuale al centro del loro interesse.
NOTE (1)T.Kuhn-La struttura delle rivoluzioni scientifiche-Einaudi Torino 1995-P.K. Feyerabend-Contro il metodo-Feltrinelli-Milano 1991–Entrambi criticano decisamente la concezione della scienza, cara a empiristi e positivisti, come pura descrizione della realtà e ricerca di leggi basata sull’osservazione; Kuhn con l’idea che l’indagine e l’osservazione è sempre guidata da ‘paradigmi’,che sono complessi organizzati di teorie e insieme modelli di ricerca e pratiche sperimentali. Feyerabend con l’idea che “non esistono fatti al di fuori delle teorie” e dando la massima importanza alla ‘libera inventività’ nella ricerca scientifica contro qualsiasi metodo prefissato.
(2)H.G.Gadamer-Verità e metodo-Bompiani-Milano 1983–Con l’idea di ‘Circolo Ermeneutico’ afferma che la comprensione di un testo avviene sempre sulla base di idee e ipotesi interpretative preesistenti alla lettura.
(3)C.G.Jung-Trasformazione e simboli della libido- opera del 1912 che segna il distacco da S.Freud- L’edizione definitiva è “Simboli della trasformazione” in : C.G.Jung Opere vol.5 Bollati Boringhieri-Torino 1952
(4)G.W.F.Hegel-Fenomenologia dello Spirito-La Nuova Italia-Firenze-1970 Hegel descrive il cammino percorso dalla coscienza nel tentativo di raggiungere una comprensione sempre più esaustiva del mondo e di sé. La coscienza, nel suo percorso, scopre i limiti del proprio modo di vedere il mondo e ricerca modi nuovi e più adeguati di interpretare la realtà, conservando gli aspetti validi dei punti di vista precedenti ( è la sintesi dialettica).