ALBERTO SORDI : LA CONCRETEZZA CHE METTE IN FUGA I FANTASMI
Tra gli ideali professati da Alberto Sordi nei suoi film, c’è quello del palazzinaro che, dopo aver acquistato un terreno, se ne sta tranquillamente al bar aspettando che cresca il valore del terreno man mano che, pezzo dopo pezzo, diventa area fabbricabile.
Come in una giornata di sole, se il cibo è buono, riusciamo a volte a goderci la giornata senza pensare a niente, semplicemente godendoci le piccole cose, così sembra dover essere la vita felice per Albertone,un uomo perso nella concretezza. Soldi, cibo,donne e quantaltro possa farci star bene nel corpo, renderci felici.
VITTORIO GASSMAN E UGO TOGNAZZI : IL PIANTO PER UN MONDO CHE CI MANCA
E’ certo, perché raccontato da loro, che Gassman e Tognazzi, personaggi ormai famosi come attori comici, obbligati a recitare sempre quel ruolo, si trovassero ogni tanto loro due soli e, senza dirsi una parola, scoppiassero in un pianto dirotto. Come se sentissero la mancanza di una vita autentica, di un contatto con la realtà vera di cui nel ruolo pubblico dovevano negare l’importanza, sempre ostentando ironia, cinismo, assoluto distacco dalla realtà e dagli altri. Prigionieri,costretti a recitare sempre, senza poter avere un rapporto diretto, autentico con se stessi e con gli altri, senza poter distinguere dentro di sé un sentimento vero da uno simulato recitando. Nel medioevo l’accesso alla realtà vera si aveva con la preghiera, nel mondo orientale con la meditazione silenziosa, nel nostro mondo col pianto; non si può negare un progresso,piangere,piangere e piangere ancora in silenzio, esprime a meraviglia il desiderio e insieme la coscienza dell’impossibilità di poter vivere sentendosi autentici, in contatto con le proprie emozioni e col proprio mondo interiore, quel mondo di cui Sordi, per farci sentire più leggeri e per strapparci una risata,si sforzava coscientemente di negare l’esistenza, per convincerci che in fondo dubbi, problemi, interrogativi sulla vita e sul mondo, non esistono affatto, e perciò possiamo vivere felici e stare sereni nella concretezza rassicurante delle cose, dei beni materiali, che in fondo sono l’unica cosa che conta.
Tre grandi : impossibilità di conoscerci andando oltre i personaggi che recitiamo e immersione totale nel consumo di beni tra i quali perderci inseguendo il benessere materiale.